Centro studio "Marx e i marxismi"
marx.hypotheses.org
Il Centro Studi si propone di consolidare l’attività di ricerca e di riflessione critica in relazione a Marx e ai marxismi, mettendo a tema sia gli sviluppi teorici e storici nell’Ottocento e nel Novecento sia la riarticolazione contemporanea di tali approcci. L’idea è sorta dopo numerose iniziative che si sono svolte in questi anni, tra cui un seminario permanente su Marx e sul marxismo che dura dal 2015, alcuni esiti del quale sono sfociati nel volume collettivo, curato da Luca Basso, Michele Basso, Fabio Raimondi e Stefano Visentin, Marx: la produzione del soggetto (DeriveApprodi, Roma 2018) e nel numero monografico, curato da Luca Basso, Michele Basso e Fabio Raimondi, Marx nel pensiero politico moderno, nella rivista di fascia A Storia del pensiero politico (1, 2019).
Il Centro Studi intende privilegiare processi di internazionalizzazione e un approccio interdisciplinare fra filosofia, teoria politica e giuridica, sociologia del lavoro e del diritto, storia, economia politica.
Base della ricerca e metodo
Il pensiero di Karl Marx (1818-1883), dopo la damnatio memoriae successiva al fallimento del socialismo reale, negli ultimi anni è stato oggetto di un crescente interesse a livello internazionale.
Le rinnovate prospettive di ricerca seguono tracciati molto diversificati, estendendosi agli ambiti disciplinari più diversi. D’altronde, lo stesso pensiero marxiano si muove tra discipline diverse. La formazione di Marx era originariamente di tipo filosofico e, in misura minore, di tipo giuridico. Lo studio dell’economia politica è diventato però sempre più rilevante col passare del tempo, cosicché la critica dell’economia politica è divenuta il suo dispositivo teorico cruciale, senza che ciò abbia significato un abbandono della filosofia. A ciò si aggiunga che tanto la riflessione sulla politica quanto la politica tout-court hanno giocato un ruolo determinante: molto controversa è la questione circa l’effettivo sviluppo marxiano di una teoria dello Stato. Continuo, poi, è il confronto di Marx con la storia, nel suo intreccio con la politica: numerosi sono gli scritti dedicati a eventi specifici dell’Ottocento e anche richiami a eventi precedenti. Decisiva, a questo proposito, appare l’indagine della Rivoluzione francese. A partire dagli anni Sessanta, Marx ha un crescente interesse per le nascenti scienze sociali, in particolare l’antropologia (o etnologia), ma anche per le scienze naturali, a cui dedica un numero enorme di estratti. Seppur non sia mai stato un sociologo, appare indubitabile il suo notevole influsso sulla sociologia ottocentesca e novecentesca. Il percorso marxiano si rivela quindi estremamente ampio, e irriducibile a codificazioni disciplinari. La medesima ampiezza si ritrova anche sul piano geografico: il precipuo interesse di Marx, soprattutto nella prima parte della sua produzione, riguardava l’Europa occidentale, e in particolare la Germania, la Francia e l’Inghilterra. Con il passare del tempo, vengono sottoposti ad attenta indagine non solo altri paesi europei “periferici”, ma gli Stati Uniti, alcune realtà dell’America Latina, la Russia, l’India, la Cina… Ci si trova di fronte a un “sistema-mondo”, conseguente al fatto che, per Marx, nel concetto stesso di capitale è data la tendenza a configurarsi come mercato mondiale. D’altronde, negli ultimi anni, anche in contesti politici e culturali lontanissimi da qualsiasi approccio marxista, è stato riconosciuto a Marx il carattere di comprensione, e per molti versi di precorrimento, della globalizzazione capitalistica.
Non si possono tuttavia cogliere i segni distintivi della riflessione marxiana prescindendo dal sodalizio decisivo, sul piano insieme personale, teorico, politico con Friedrich Engels (1820-1895). Il pensiero di Marx e quello di Engels sono per un verso indisgiungibili. Ciò non significa, al contempo, che non si possano riscontrare differenze, anche significative, fra i due percorsi teorici. Engels visse più a lungo di Marx, e svolse una funzione decisiva per il lascito marxiano, anche perché vari testi non erano stati ancora pubblicati. È possibile affermare che Engels si trova all’origine di ciò che viene chiamato “marxismo”. La sua peculiarità, rispetto agli altri “ismi”, consiste nel rapporto molto stretto fra teoria e pratica, che fa di esso una concezione teorica e al contempo una pratica politica. Non è pertanto possibile esaminarlo senza fare un riferimento costitutivo al movimento operaio e alle forme di organizzazione politica operaia, e in particolare ai partiti. Dopo la Rivoluzione bolscevica e la formazione dell’Unione Sovietica, si arrivò a ciò che veniva indicato come “marxismo-leninismo”. Esso costituiva da un lato una dottrina, la quale irrigidiva in modo quasi parossistico la concezione di Marx (e anche quella di Lenin), dall’altro una pratica politica funzionale al Partito comunista e ai dispositivi disciplinari dello Stato. Il marxismo, al di là della valutazione che si possa dare dell’“esperimento profano” del socialismo reale, presenta una caratterizzazione estremamente complessa e articolata, soprattutto nel contesto del cosiddetto “marxismo occidentale”. Per questo, nel “secolo breve”, soprattutto in Occidente, risulta probabilmente più appropriato il plurale “marxismi”, dal momento che estremamente diversificati fra di loro, e talvolta anche in polemica reciproca, sono gli approcci novecenteschi che si richiamano a Marx. Per questa ragione, nel denominare il Centro Studi abbiamo scelto di adoperare il plurale “marxismi”. Essi presentano in alcuni casi una profonda riarticolazione di alcuni aspetti del pensiero di Marx, se non addirittura una messa in discussione di suoi elementi-chiave. Anche in autori marxisti, il rapporto con Marx non risulta quasi mai lineare e immediato: basti pensare a figure come Antonio Gramsci, Gyorgy Lukács, Ernst Bloch, Karl Korsch, Max Horkheimer, Theodor W. Adorno, Jean-Paul Sartre, Louis Althusser, Edward P. Thompson… La scelta di adoperare il plurale poggia anche su di una seconda ragione, relativa ai segni distintivi dello scenario odierno. Venuto meno il pur problematico riferimento al socialismo reale, si è interrotta anche la dialettica, tutt’altro che priva di difficoltà interne, fra marxismo, movimento operaio e forme sindacali e politiche organizzate. Se di “marxismo” si era potuto propriamente parlare, seppur in modo articolato, sulla base di una serie di coordinate precise, da questo momento in poi ci si trova di fronte a approcci diversificati, in qualche misura influenzati da Marx e da alcuni snodi del marxismo, che non possono però venir ricavati in modo lineare da quest’ultimo.
Il Centro Studi si caratterizza per la presenza di un approccio volto a evitare la dicotomia tra teoria e storia, ponendo quindi in continuo rapporto analisi concettuale e contesto storico-politico: al riguardo, un riferimento rilevante è costituito dalla Begriffsgeschichte. Sulla base di questa impostazione, per un verso, verranno esaminati criticamente Marx e gli autori in qualche misura riconducibili ai marxismi novecenteschi, per l’altro, si cercherà di verificare se e quanto l’analisi marxiana possa risultare importante per la comprensione del capitalismo contemporaneo, pur nel riconoscimento del carattere metamorfico del capitalismo in generale, e quindi dei profondi mutamenti intercorsi. In tale indagine ci prefiggiamo di approfondire in particolare due plessi teorici, estremamente ampi e complessi. Il primo, relativo a un piano epistemologico, concerne la relazione fra filosofia, critica, teoria, scienza. Si ritiene rilevante il confronto che Marx, Engels e i marxismi successivi hanno intrattenuto con le scienze del loro tempo: sia con le scienze naturali e le loro applicazioni tecniche, sia con le scienze che si occupano dell’agire umano, come l’economia, la scienza giuridica, la statistica, le scienze della società e dello Stato. Il secondo plesso, che parte dall’idea marxiana secondo cui il capitale non è una cosa ma un rapporto sociale, è rappresentato da un’indagine del nesso (e della separazione) fra natura umana, società, politica, sempre sulla base del richiamo costitutivo alla dimensione del lavoro e alle profonde dissimmetrie che lo attraversano. Questi due plessi tematici, se pensati assieme, fanno sorgere dei problemi che il Centro intende approfondire, quali ad esempio il rapporto tra teoria e pratica politica, tra pratiche di oggettivazione e di soggettivazione, tra scienza e ideologia. L’attività di ricerca presenterà un carattere interdisciplinare in riferimento sia a Marx e ai marxismi novecenteschi sia all’indagine del capitalismo contemporaneo, fra filosofia, teoria politica, sociologia, storia, antropologia, teoria economica, analisi dei movimenti sociali e politici. In merito al dibattito contemporaneo, due approcci di particolare interesse sono contraddistinti dagli studi postcoloniali e decoloniali e dagli studi femministi, che verranno fatti interagire, sulla base di traiettorie complesse, con l’impostazione marxiana. Sul piano metodologico, il Centro Studi Marx e i marxismi ha lo scopo di porsi come aggregazione tra studiosi, accademicamente strutturati e non strutturati, che si impegnano a sperimentare e verificare le effettive potenzialità di iniziative comuni riguardo allo studio dei temi indicati, in una prospettiva multidisciplinare e con un respiro internazionale. Da questo punto di vista, l’iniziativa è promossa e trova la sua prima collocazione all’interno del dipartimento SPGI, che intende qualificarsi come un punto di riferimento, ma è aperto all’apporto di studiosi di altri dipartimenti dell’Ateneo (in particolare del FISPPA) e di studiosi di altri atenei competenti in relazione alle linee di ricerca del Centro Studi stesso. Si promuoveranno, quindi, rapporti con ricercatori interessati, afferenti anche ad altri Dipartimenti dell’Ateneo di Padova, e con ricercatori afferenti ad altri atenei e istituzioni culturali e/o di ricerca, italiani e stranieri.
Obiettivi specifici e attività
Da tempo i promotori si confrontano sulle tematiche oggetto dell’attività del costituendo Centro Studi. Oltre al seminario permanente su Marx e il marxismo, indicato in precedenza, richiamiamo il convegno internazionale, che si è svolto a Padova e a Roma dal 23 al 26 maggio 2018 (in occasione del bicentenario di Marx), Soggettività e trasformazione. Prospettive marxiane, sfociato nel volume, curato da Luca Basso, Giorgio Cesarale, Vittorio Morfino e Stefano Petrucciani, con lo stesso titolo (manifestolibri, Roma 2020) e il seminario internazionale “Teoria e politica della storia”, svoltosi il 24 e 25 novembre 2022 presso l’Università di Padova, con interventi di Jean-Numa Ducange, Sandro Mezzadra, Vittorio Morfino, Anna Pia Ruoppo, Maurizio Ricciardi, Stefano Petrucciani, Hervé Touboul. Dall’a.a. 2022/2023 il Centro organizza anche un seminario didattico con cadenza annuale, dedicato alla lettura del primo libro de Il Capitale di Marx, dal valore di 3 crediti formativi universitari. I partecipanti al Centro Studi hanno al loro attivo numerose pubblicazioni su Marx e i marxismi. Il Principal Investigator Luca Basso è autore, in particolare, di due monografie su Marx, tradotte in inglese: Socialità e isolamento: la singolarità in Marx (Carocci, Roma 2008, trad. ingl. riv. e agg., Marx and Singularity. From the Early Writings to the “Grundrisse”, Brill, Leiden-Boston 2012, II ediz. paperback, Haymarket Books, Chicago 2013) e Agire in comune. Antropologia e politica in Marx (ombre corte, Verona 2012, II ed. riv., manifestolibri, Roma 2021, trad. ingl., Marx and the Common. From “Capital” to the Late Writings, Brill, Leiden-Boston 2015, II ediz. paperback, Haymarket Books, Chicago 2016). Il Centro Studi si propone di perseverare nell’attività di organizzazione di seminari, convegni e nella pubblicazione degli esiti della ricerca, potenziandole e collocandole entro un quadro istituzionale. Il Centro Studi collaborerà con l’associazione Spazio Marx, il cui comitato scientifico è composto da Luca Basso, Giorgio Cesarale, Vittorio Morfino e Stefano Petrucciani, tutti aderenti al Centro. Nello specifico, il Centro contribuirà all’organizzazione e alla gestione del seminario annuale dell’associazione, giunto finora alla terza edizione.
Il Centro parteciperà al Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società dell’Università Milano Bicocca, nella forma di seminari e conferenze comuni. Sarà inoltre avviata una cooperazione con il Centro Studi Teoria critica e politica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, in particolare per l’organizzazione dei seminari. Tra le realtà estere, oltre ai rapporti con ricercatori di varie università, verranno attivate cooperazioni con la MEGA (edizione delle opere di Marx e Engels) presso l’Akademie der Wissenschaften di Berlino, con il gruppo di ricerca Sophiapol (che riunisce sociologi, filosofi, antropologi e scienziati politici) dell’Università Paris Nanterre e con il circuito anglofono Historical Materialism.